A proposito di navi

La navi da crociera inquinano? Ogni tanto mi arrivano delle critiche per il fatto di lavorare su degli eco-mostri, altamente inquinanti, e mi vengono citati dati e numeri riportati da siti vari. Ora, dato che sulle navi ci lavoro e le cose le vedo e le so, magari oggi perdo un pò di tempo a spiegare come stan le cose.
Intanto, i numeri: le 200 navi da crociera che si aggirano nei mari europei inquinano come 250 milioni di automobili… Ecco, io non so come sia mai stato calcolato questo dato, tra l’altro fortemente contestato anche dalle compagnie stesse. Facendo un calcolo molto sommario, tutti i tubi di scappamento delle 250 milioni di macchine e veicoli vari, messi insieme, fanno un tubone lungo un chilometro e largo 100 mt, che di solito non emette aria fresca. L’insieme di tutti i comignoli delle navi, che tra l’altro non funzionano mai contemporaneamente, arriva ad un comignolone lungo 50 mt e largo 100. Ovvero 20 volte meno. Il che è un calcolo sulle dimensioni, non su quel che emettono i relativi tuboni. Però io so per certo che le navi da crociera, almeno quelle della maxi corporation che ne gestisce la maggior parte, utilizzano filtri e “marmittoni catalitici” (per farla semplice), hanno ingegneri, macchinari, sale controllo e computer per controllare le emissioni. Visto io. Inoltre le navi vanno con due tipi di gasolio, e nelle acque territoriali e ancor più sotto costa devono utilizzare quello a bassissime emissioni, sottostando a regolamenti precisi, altrimenti il Capitano sbarca in manette. Pare sia pure successo. Dopodichè, le variabili in un calcolo del genere sono talmente tante che il paragone è improponibile e a mio avviso serve solo a creare confusione. Quel che so è che le compagnie, sull’impatto ambientale e la cura dell’ambiente, ci giocano la faccia, la credibilità e i profitti, per cui si adoperano per fare di meglio e di più, tanto è vero che le prossime navi, quelle in uscita adesso, non fra cent’anni, andranno a GPL. Come la mia Ford Fiesta (fatto mettere io, figata, pieno con 10€)
Poi leggo che le navi terrebbero i motori accesi mentre sono in porto, inquinando tutto e tutti. Le navi in porto tengono i motori spenti e vengono alimentate da terra. Quando non possono attraccare e sono all’àncora al largo, tengono i motori al minimo per alimentarsi. Se vedete una nave in porto con il comignolo che fuma, è perchè è in procinto di partire, e ci vuole una mezz’oretta. A remi non ce la fanno.
Poi, feste all’aperto e palloncini che volano e cadono in mare. Ho visto un video, non so di chi e di quanti anni fa. Ora si rischia la fucilazione sul posto. I palloncini si usano rigorosamente al chiuso. È vietatissimo gettare qualsiasi cosa in mare, cibo compreso. Solo gli addetti possono scaricare in mare acque filtrate e trattate, a volte del cibo, e solo in certe circostanze e in certi luoghi, secondo leggi locali e internazionali. Se avvengono incidentalmente infrazioni, son multe da sette zeri (e infarto). Successo.
Le navi poi non devastano branchi di pesci e barriere coralline. Intanto, l’elica è dietro, agli habitat naturali non ci si avvicina e se per caso si incrocia un animale abbastanza corpulento, tipo un delfino o una balena, la nave ha tutta una serie di attrezzature per monitorarlo e nel caso cambia rotta. Succede spesso. Piuttosto, vedo balene e delfini che ci seguono a lato. Si chiederanno cos’è quel coso. I gabbiani invece ci seguono costantemente e si divertono a doppiarci. La nave è un pachiderma lento.
Altra frottola: gli equipaggi vengono trattati male. Ma dove? Nessuno dorme in una suite imperiale, spesso non ci sono oblò per ovvi motivi, gli spazi sono stretti. Certo, è una nave, sulla mia siamo in 1000 solo di equipaggio. Ma l’ambiente di lavoro è sereno, tutti rispettano tutti e ci sono poche regole di convivenza civile, che funzionano. Se non capisci, sbarchi e ti trovi un altro lavoro dove (forse) farai quel che ti pare. Talmente ci trattan male che durante l’emergenza Covid, la mia compagnia ha tenuto a bordo le persone che non ha potuto mandare a casa in sicurezza, e poi stufa di attendere inutilmente voli cancellabili in ogni momento, ha deciso di portare a casa tutti, facendo giri e rigiri del mondo, utilizzando i transatlantici come traghetti. Non credo potranno portarmi direttamente a Laveno. Il ponte sul Ticino è troppo basso, non ci passiamo.
Va anche chiarita una cosa: ad oggi, ste navi han tenuto letteralmente a galla migliaia di persone che, come me, han trovato un lavoro e spesso rispetto. Han creato possibilità di affari, magari ristoranti, bar, escursioni, souvenir etc per migliaia di persone che han beneficiato di masse di turisti spendaccioni in ogni parte del mondo, al punto che qualche Paese, oggi che le navi son ferme, è al collasso. Senza turismo per loro è la fame. A questo proposito, tra poco dovrebbe arrivare il “conto” anche in Italia.
Riassumendo: le navi da crociera inquinano? Si, certamente, ma anche la tangenziale di Milano, e anche il treno “ecologico” che prendiamo per non inquinare. Va a corrente, che va prodotta in qualche modo, tramite una bella centrale a carbone, o devastando una valle per farci una diga, o attendendo la fuga radioattiva di turno. La differenza è che nel tempo le compagnie di crociera sull’impatto ambientale hanno investito montagne di dollari, a mio avviso contribuendo a formare una mentalità costruttiva sia nei propri equipaggi che negli operatori esterni nei vari Paesi, e a dire il vero anche tra i passeggeri, sempre e sempre sensibilizzati a rispettare l’ambiente locale.
Questo è quel che vedo e sperimento qui a bordo. Poi credete a quel che volete. Anche che i treni vadano ad energia cosmica prodotta dall’amore e che la vostra bicicletta “made in China” l’abbia portata una cicogna vergine cresciuta in un bosco abitato da vestali vegane ancora più vergini, e non magari una nave. Aho, nel caso fate sapere, vien sempre utile.
 
Gio Rossi

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