Fuga dai Social
Via da Facebook? Si, e anche da Instagram, da Google e da tutto quel che posso (finalmente) buttare nel cestino. Ed è proprio nel tentativo di liberarmi di ste catene che mi son reso conto di quante fossero, e di come la mia vita sia condizionata da servizi e “opportunità” delle quali, a quanto pare, non si può più fare a meno. Eppure, io non posso proprio rimanere fermo di fronte a casi clamorosi di censura accaduti su FB, per non parlare della recente chiusura del canale di Byoblu, per il quale non so se mostrare simpatie o meno, ma che offriva un servizio di informazione “alternativa” a 500.000 persone.
Ma non è solo questo. Mi sono reso conto che tutta sta storia dei follower, dei like e delle meravigliose opportunità di farsi sentire e conoscere e conoscere e sentire da tutto il pianeta, in fondo, è tutta aria fritta. Non che manchino gli esempi di successo ma se anche fosse, a quale prezzo? Rimanere incollati al computer notte e giorno? Produrre contenuti costantemente senza mai cedere un attimo? A mio avviso, la verità è che tutto questo è solo un sistema per creare dipendenza, come mostrato nel docu-film “the social dilemma”, che sarebbe un bel documentario se dal 60imo minuto in avanti non cominciassero con la solita narrativa US, dove i cattivi son sempre gli altri, sempre lì a minacciare la democrazia. Peccato che “quella” democrazia sia la stessa che ha tappato la bocca al suo stesso Presidente, cancellandolo di colpo da tutti i Social e perfino dai Media nazionali, il tutto per un fantomatico “assalto” al Parlamento, con tanto di selfie con la sicurezza e attori cornuti in prima pagina. Per favore…
Bè, pare che una nutritissima schiera di persone abbia (da tempo) cominciato a farsi delle domande cercando altri modi per comunicare, altri social, altre piattaforme, come per esempio Reddit, Minds o Steemit, ma a mio avviso compiendo sostanzialmente lo stesso errore. Via dai Social per usare altri Social? Mah.
A mio parere, la verità è che non verrà mai ripristinata alcuna forma di “democrazia”, ne reale ne virtuale, finchè non verranno delegittimati gli Americani, e smetteremo di ascoltare quel che dicono, di seguire quel che fanno, lasciandoli nel loro brodo a immaginarsi modi di autodistruggersi. Esiste comunque un lato positivo del Web, fatto di gente che cerca di condividere risorse e informazioni senza intermediari ingombranti, e senza cedere la sovranità del proprio cervello.
Per quel che mi riguarda, ho iniziato un percorso che mi porterà ad una sorta di “minimalismo” digitale, e in ogni caso a investire in risorse che posso controllare, senza dover fare i conti con l’algoritmo di turno o la Policy del Social di sta cippa.
E adesso basta scrivere. Oggi faccio le melanzane fritta nella pastella. Una cosa lenta, unplugged, vecchio stile. Se volete la ricetta, scrivetemi. 🙂
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